HCOB PMI dei dati provvisori di aprile 24 sull’attività economica dell’eurozona


L'attività economica nell'Eurozona ha accelerato ad aprile, segnalando il secondo mese consecutivo di crescita dopo nove mesi di contrazione. L'indice PMI composito Flash di S&P Global è salito a 51,4 da 50,3 di marzo, sopra la soglia dei 50 che separa espansione e contrazione.



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Tuttavia, la crescita rimane modesta e con prestazioni settoriali divergenti. Il terziario ha registrato il terzo rialzo mensile consecutivo, con un tasso di incremento che ha raggiunto il massimo degli ultimi 11 mesi. La produzione manifatturiera, invece, ha segnalato il tredicesimo mese consecutivo di contrazione, sebbene il tasso di contrazione si sia attenuato.

Germania e Francia mostrano segnali di miglioramento

A livello nazionale, la Germania è tornata in zona di crescita per la prima volta in dieci mesi, grazie alla ripresa del terziario e a una contrazione manifatturiera più debole. La Francia ha riportato solo una contrazione marginale della produzione, la più debole degli ultimi 11 mesi, con il primo rialzo dell'attività terziaria dallo scorso maggio. Il resto della regione ha registrato la quarta espansione mensile consecutiva della produzione, grazie alla vigorosa crescita del terziario e alla quasi stabilizzazione della produzione manifatturiera.

Occupazione e prezzi in salita

L'occupazione è aumentata per il quarto mese consecutivo ad aprile, con il tasso di creazione di posti di lavoro che ha raggiunto il massimo da giugno dello scorso anno. La crescita è stata trainata dal terziario, che ha registrato il tasso di assunzione più alto in dieci mesi. La pressione sui prezzi è leggermente aumentata ad aprile, con i prezzi di acquisto e di vendita medi che hanno registrato tassi di inflazione più alti. L'inflazione dei prezzi di vendita è accelerata, raggiungendo un valore superiore alla media pre-pandemica di lungo termine.

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Le aspettative per il futuro rimangono positive

Le aspettative economiche per i prossimi 12 mesi si sono leggermente smorzate rispetto a marzo, ma rimangono positive. Il terziario ha visto un calo dell'ottimismo, mentre il manifatturiero ha registrato un miglioramento delle aspettative future. La fiducia rimane più positiva nel terziario che nel manifatturiero, ma il divario tra i due settori è sceso ai minimi in poco più di due anni.

Commentando i dati PMI flash Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “l’eurozona ha iniziato il secondo trimestre con buoni risultati. La stima flash dell’HCOB PMI Composito ha compiuto un importante passo avanti grazie al maggiore vigore di crescita del settore dei servizi. Prendendo in considerazione vari fattori tra i quali tutti i componenti dell’HCOB PMI, la nostra attuale previsione trimestrale sul PIL dello 0.3% resta invariata rispetto a quella osservata nel primo trimestre. Diversi fattori mostrano che la ripresa del settore privato, che domina l’intera economia, è pronta ad essere duratura. Prima di tutto, negli ultimi due mesi è stata evidente una spinta positiva nei nuovi ordini, che ha inoltre favorito una politica di assunzione più audace. In secondo luogo, la maggiore pressione dei prezzi di vendita non solo è causata dalla crescita più rapida dei costi di acquisto, ma inoltre rispecchia una maggiore sicurezza delle aziende del terziario nel fissare i loro prezzi. Per concludere, la ripresa si sta verificando simultaneamente nelle due maggiori economie dell’eurozona, Germania e Francia, e suggerisce la presenza di fattori comuni come minore inflazione e salari maggiori che di conseguenza stanno rafforzando il potere di acquisto e contribuiscono alla ripresa del settore dei servizi. I dati PMI sono pronti a mettere alla prova la volontà della BCE di tagliare a giugno i tassi di interesse. Gli aumenti più veloci dei prezzi di acquisto, probabilmente causati non solo dall’innalzamento della quotazione del petrolio ma anche e principalmente dal maggiore costo dei salari, sono sotto un esame minuzioso. Le aziende dei servizi hanno allo stesso tempo aumentato i loro prezzi ad un tasso più veloce di quello di marzo, alimentando le previsioni di una persistente inflazione nel settore. Malgrado ciò, prevediamo che a giugno la BCE taglierà i tassi di interesse, ma siamo in dubbio, come suggerito da Villeroy de Galhau della BCE, che ciò succeda velocemente. Prevediamo invece un approccio più cauto. In merito al settore manifatturiero dell’eurozona, il meglio che possiamo dire è che ad aprile la produzione è calata al tasso più lento in un anno e che la perdita dei posti di lavoro è in qualche modo rallentata. Se non fosse per questo, con i nuovi ordini che continuano a calare rapidamente assieme agli ordini in fase di lavorazione, lo scenario risulterebbe piuttosto desolante. La debolezza della domanda di beni manifatturieri è inoltre evidente nel forte calo della quantità degli acquisti di beni e dall’assenza di giacenze di magazzino. Anche se anticipiamo una ripresa del settore manifatturiero entro la metà dell’anno, è fondamentale prendere in considerazione i fattori strutturali che influenzano il settore. A questo proposito, l’elemento più significativo è rappresentato dalle aziende cinesi, in particolare quelle appartenenti al segmento dei prodotti ad alta tecnologia, che sempre più frequentemente competono con quelle locali.”

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